lunedì 19 novembre 2012

Sugnu Liberu - Disìu

Libero nella forma, nei colori e nell'espressione. Fuori da luoghi comuni, preconcetti e accademismi inutili. Il colore che spiega lo stato d'animo e si fonde con la musica e le parole. Ritornare bambini, vedere con nuovi occhi per rivivere parole, luoghi, giochi, antiche figure e respiri. Un mondo incantato e dimenticato, per dare voce alle parole semplici della gente comune.
 Fabio D'Angelo 








venerdì 9 novembre 2012

Principesse


La maestra ne aveva preparate tante, ognuno di noi poteva scegliere tra forme diverse per sbizzarrirsi poi con colori, stoffe, piccoli pezzetti di carta luccicanti e colorati. In classe era tutto un correre, un chiedere. Carnevale era vicino, da lì a poco la Pasqua con i suoi giorni di vacanza e riposo.
Non ero contento dei modelli che mi erano toccati in sorte, con uno scambio assai costoso (ben tre figurine Panini quasi introvabili e una pallina di vetro dall'interno blu e viola) riuscii a convincere Francesco a cedermi uno dei suoi cartoncini. Era proprio quello che cercavo. Mi allontanai dal centro dell'aula e trovai uno spazio vicino alla finestra. Con me avevo della carta crespa dorata e l'intera collezione di pezzi di vetro raccolti durante l'estate: verdi, marroni, qualcuno trasparente o giallo, uno addirittura azzurro. Li avevo portati da casa dentro un sacchettino rosso che avevo recuperato tra i regali di Natale. Era un vero tesoro.
La maestra se ne accorse quando già avevo ritagliato la mia sagoma, era stata occupata a dirimere una lite tra Susanna e Nicola. Lei diceva che lui le aveva preso un colore, lui sosteneva che quello in realtà fosse suo. Era un difficile problema. Avevano entrambi un astuccio con 12 Carioca identici ed era difficile capire chi avesse ragione. La maestra dopo averli ascoltati tirò fuori dalla sua borsa un colore simile a quello conteso e lo diede alla bimba che, sorridendo, fece una boccaccia al bimbo.
"Cosa hai portato?" mi guardava un po' incuriosita passando le dita sottili e curate tra quelle gemme. Io ero troppo occupato ad incollare bene la carta crespa per poterle rispondere. Alzai solo un attimo la testa per vederla allontanarsi verso gli altri.
Ero nei guai, fino a quel momento tutto era andato a meraviglia: avevo ritagliato con precisione, ero riuscito a non sporcare con le dita la carta dorata, non avevo perso nulla. La vera difficoltà stava in quei pezzi di vetro che non volevano star su con la Coccoina. Troppo pesanti. Cadevano dopo pochi secondi o piegavano la carta. Risolsi il secondo problema incollando un nuovo strato di cartoncino, ma rimaneva impossibile trovare una soluzione per il primo. Barattai anche altri tipi di colla dai compagni, ma con inesistenti risultati. Non sapevo proprio come fare.
Fissavo la maestra e ritornavo sul mio lavoro e poi ancora sul suo viso, fin quando non scoppiai in silenziose lacrime. Fu allora che lei si avvicinò e mi passò la mano sui capelli, poi prese la corona e la mise in testa: "Grazie Filippo, è bellissima!" sussurrò piano senza farsi sentire dagli altri.
Passai la manica del grembiule sul viso bagnato e non seppi far altro che sorriderle. 

Testo: Dario D'Angelo
Illustrazione: Fabio D'Angelo

sabato 3 novembre 2012

Varco 2012 - Cattivo Costume


Strane voglie

Contro corrente

Motociclista, in autostrada, corri senti il vento tra i capelli.. Cavallo, tra i campi, corri senti il vento tra la pelle.. Musicista, tra i suoni, senti il cuore vibrare… Artista, tu senti il vento tra i capelli, la libertà della corsa il cuore vibrare… Lasci un immagine, indelebile nella vita dell’osservatore che andrà e và… contro corrente…
Testo di Giabbattino Leonora

Soffione

Solo un miope non vede l'integrità di un soffione...spinti dal vento vanno lontano, qualcuno si piega, qualcuno si mantiene dritto,qualcuno cade giù per terra...ma ognuno di loro mantiene il proprio posto nell'universo.. Candy Candy Bruno

Scarabocchio

Sono solo uno scarabocchio finito in questo universo malato.

tremar a pensar

S

a te ti

a te ti vorrei dire che ti amo che te tu mi inzuccheri il mattino come una brioche calda, come un panino come ogni buona cosa che mangiamo a te ti vorrei dire che ti voglio che te tu non sai nemmeno quanto o forse sì, quanto mi stai accanto, che questo però non si scrive su di un foglio a te ti vorrei dire che ti sogno che te tu sei per me in ogni cosa nella merda, nella terra, nella rosa e di pensare questo, oh no, non mi vergogno. Dario D'Angelo

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=dpgaU2ypUiA

Guardami il viso

E’ truccato stanotte. Spicchi di luna sulle gote non sostengono incuria alcuna. Dipinto a festa, chiama te e i discorsi impiccati prima d’ogni corsa. Sussurra, urla eppure non ha risposta nessun colore in cambio. Estenuante attesa d’espressione, d’approvazione Mentre rimani innocente senza sentire niente. Non ha pace la speranza di crederti nell’angolo, a leggermi le labbra a spiarmi i sospiri Di giorno allieva attenta ingorda di dettagli. Spettatrice del tuo gesticolare furioso, di notte guardiana impaurita dell’agitato riposo. Ma ora mi rimane questo viso. Cerone salato e infimo rimmel limone calato giù sui palmi. Vorrei salvare le lacrime. Indegne di rincorrersi per un volto non guardato o una parola rivestita d’anonimo. Allora fallo ora Guardami! Guardami rassettare piume alle stanze. Allora fallo ora. Osserva taci e poi parla. Diviene gelo il non detto e non si scioglie con il semplice rossetto del mattino.
 

Testo di Valentina Gaglione



Sul viso

Una persona è i libri che ha letto, la pittura che ha visto, la musica ascoltata e dimenticata, le strade percorse. Una persona è la propria infanzia, la sua famiglia, vari amici, qualche amore, abbastanza seccatori. É una somma, abbassata da infinite sottrazioni... S. Pitol

Disìu

http://www.youtube.com/watch?v=aLyUWjJNKXw

Tempo, cammina.

Sperare


Continuo a soffiare
sulle bolle, 
a sperare nei colori. 
Frenesie dell'anima, 
frange di interferenza 
fra una giornata e l'altra.

Dario D'Angelo

iodellavitanonhocapitouncazzo


Mondo disperso


Prima che cali la notte e scelga il silenzio

E poi ti chiedo di venire insieme a me,
a chiudere i cicli , le porte , i porti,
perché nessuno possa fuggire
da questo mondo che han voluto disperso.

Pasquale Sacchinelli

Uomo qualunque





Siamo di passaggio, tutto è di passaggio , il passaggio a livello è di passaggio, le passeggiate sono di passaggio, gli incontri sono di passaggio....l'amore è di passaggio.. eppure ci ostiniamo a correre dietro al tempo, la sveglia puntata alla stessa ora del mattino , la pausa pranzo, la pausa sigaretta, le preoccupazioni sono di riciclo e di passaggio , la fine del mese è di passaggio , la mal
attia è di passaggio, la morte è di passaggio.... le nuvole sopra di noi di passaggio , i temporali e le tempeste di passaggio ....ma l'unica cosa che rimane stabile,fermo, e si tramanda da generazione in generazione è questo cazzo di sistema ciclico delle cose del potere .... questa è la filosofia spicciola di un uomo qualunque.... Pasquale Sacchinelli


Insonnie


Non riuscivo a fare un passo senza che nascesse un ricordo.
La musica quel ritorno di immagini piacevoli e disparate di un passato decaduto, che a mala pena riesce a svanire. Se qualcosa di brutto e penoso accadde, fu realizzato in compagnia di una qualunque canzone.......a tutto c'è una colonna sonora - quindi è drammatico ricordarlo, logora l'anima.
Salvatore Massimo Fazio tratto da "Insonnie"

Locandina " Notte a Catania"