Le mani erano mise in mezzo alle cosce e le gambe stavano aperte belle comode. Laria era fresca e la giornata meravigliosa. Si sinteva proprio che era primavera.
Certo navissi potuto approfittare. Chenesò. Fare pensieri profondi. Chiedermi cose importanti. Ma chimminifutteva.
E' così bello chiuriri l'occhi e nesciri do munnu ogni tanto.
Tutto intorno sinteva vuci e profumi e desideri e nella mia testa ognuna di quelle cose addivintava un culuri e vulava nellaria e esplodeva come quando ci sù i fuochi dartificio per la santa.
Assittatu na panchina non pinsavo a nenti e u niuru aspittava a veniri.
Dario D'Angelo
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